Canistro – Venerdì 29 aprile si è tenuto a Canistro un convegno sulla sicurezza sulla strada e mobilità sostenibile organizzato dall’Amministrazione di Canistro e dalla Fondazione Michele Scarponi Onlus. Presenti varie autorità civili tra cui il sindaco, Gianmaria Vitale, il consigliere provinciale, la vicesindaca di Tagliacozzo Masrtoddi, Angelo Stati, vicesindaco di Capistrello e diversi personaggi del mondo dello sport. La giornata si è declinata in due sessioni: una nella mattina con l’Istituto di Civitella e una nel pomeriggio.
La Fondazione Michele Scarponi nasce il giorno 8 maggio 2018 con un obiettivo chiaro: ricordare ogni giorno Miche nel modo più bello e utile possibile, ossia impegnandosi contro la violenza sulle strade, affinchè nessuno più muoia come è morto Michele. Una strada dunque senza più violenza, senza più dolore, dove ognuno possa muoversi in sicurezza. Dove i bambini, i disabili, i pedoni e i ciclisti possano spostarsi senza rischiare di essere uccisi. Una strada dove non esistano più vittime, ma solo vita. La vita sulla strada è continuamente minacciata dai comportamenti sbagliati di chi guida, dai pochi controlli e dai troppi mezzi a motore privati in circolazione. Il risultato è uno spazio stradale non sicuro, dominato dal più forte. Per avere una strada accogliente, di tutti e per tutti, occorre migliorare l’educazione stradale e l’educazione alla mobilità sostenibile, ridistribuire lo spazio stradale partendo dai più deboli (pedoni, ciclisti, disabili), pretendere maggiori controlli.
Il consigliere provinciale Gianluca Alfonsi, delegato alla viabilità ha comunicato che si realizzerà la ciclovia dei Marsi e cha sono state realizzate per la sicurezza stradale 10 milioni di euro di opere e che la mortalità sulla strada è diminuita. La passione dell’andare in bicicletta non si limita ai giovani, ma investe tutti i periodi dell’esistenza umana, è uno sport che fa bene alla salute fisica e mentale. Utile al recupero e alla conservazione della salute, indice di libertà, e dell’incedere lento, graduale e naturale, si oppone alla visione del mondo come movimento frenetico, veloce, motorizzato e calcolato, il Ciclismo era incoronato come lo sport più bello e più sano.
Belle le testimonianze di Vittorio Marcelli, campione del mondo dilettanti nel 1968, della campionessa del mondo D’Ettorre che hanno dato un insegnamento dicendo che lo sport è disciplina, rispetto delle regole. Solo così può avere valenza pedagogica. La strada, quale bene comune non deve essere una giungla dove vige la legge del più forte. La vita anche sulla strada è il dono più grande che abbiamo.