Sono trascorsi dieci anni dal 13 marzo 2013, giorno in cui Jorge Mario Bergoglio è stato eletto al Soglio di Pietro. Il suo è un Pontificato contrassegnato dalla passione per l’evangelizzazione e dal cammino costante di riforma della Chiesa in senso missionario. Un decennio durante il quale il tempo ha assunto due diverse dimensioni: quella progressiva, per avviare processi, e quello circolare, per andare incontro all’altro e tornarne arricchiti nel pensiero e nel cuore.
È la “gratitudine” il motivo principale per cui celebriamo l’elezione del Papa: “La gratitudine per il dono di Dio”, “un gesto elementare di fronte a ciò che non meritiamo, di fronte a ciò che è del tutto gratuito e ci fa bene”. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, ha esordito nel suo intervento di ieri pomeriggio all’incontro online organizzato dall’Accademia dei Leader Cattolici, estesa in undici Paesi dell’America latina, in occasione dei dieci anni dell’elezione di Francesco.
I processi fruttuosi avviati da Papa Bergoglio riguardano anche tre categorie particolari del cammino della Chiesa: l’ecumenismo, il dialogo interreligioso e la sinodalità. A segnare il primo ambito è, ad esempio, nel 2015, l’istituzione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, da celebrarsi ogni anno il primo settembre insieme alla Chiesa ortodossa, per esortare i cristiani a una “conversione ecologica”.
Il medesimo appello risuona, in modo forte e chiaro, nella seconda enciclica del Pontefice (la prima, Lumen fidei, è condivisa con il suo predecessore, Benedetto XVI), Laudato si’ sulla cura della casa comune, pubblicata sempre nel 2015. L’asse portante del documento è l’esortazione a un “cambiamento di rotta” affinché l’uomo si assuma la responsabilità di un impegno per “la cura della casa comune”. Impegno che include anche lo sradicamento della miseria, l’attenzione per i poveri e l’accesso equo, per tutti, alle risorse del Pianeta.
In un’intervista per i 10 anni del suo pontificato, papa Francesco, spiega che delle migliaia di udienze, delle centinaia di visite in Diocesi e parrocchie e dei quaranta viaggi apostolici in ogni angolo del globo, il Papa conserva nel cuore un ricordo preciso. Lo identifica come “il momento più bello”: “L’incontro in piazza San Pietro con i vecchi”, l’udienza, cioè, con i nonni di tutto il mondo del 28 settembre 2014.
Fonte: Vatican News