Spiaggiato sulla costa abruzzese un delfino senza vita: “ucciso da reti da pesca perse o abbandonate”

Abruzzo – Purtroppo determinate attività umane, sulla terra o in mare, continuano a provocare danni all’ambiente e, spesso, agli animali. Il Centro Studi Cetacei, Associazione Italiana per lo studio dei mammiferi e dei rettili marini, rete nazionale italiana per gli spiaggiamenti di Cetacei e Tartarughe dal 1986, segnala il rinvenimento, a Francavilla al Mare (CH), di un maschio adulto di delfino (Tursiope) senza vita.

Gli accertamenti sono ancora in corso presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Abruzzo e Molise “G. Caporale” Teramo” scrivono gli esperti del Centro Studi Cetacei “tuttavia la causa della morte è indubbia: la rete da pesca impigliata nel becco laringeo è un reperto a noi tristemente noto, per la frequenza con cui ricorre nei referti anatomo-patologici.

Si tratta nello specifico di una rete da posta detta “barracuda“, in uso ad esempio nella piccola pesca artigianale locale. In questo caso probabilmente una “rete fantasma”, persa o abbandonata in mare, che però continua a catturare prede attrattive per i delfini, le tartarughe e molte altre specie“.

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