Fondente, al latte, decorate o fatto a mano. L’uovo, nelle festività pasquali, proprio non può mancare.
Non tutti sanno però , che ha assunto un valore religioso solo con l’avvento del Cristianesimo, rappresentando la resurrezione di Gesù dal Sepolcro.
Già dai tempi antichi le uova, rappresentava la vita; venivano scambiate come segno propiziatorio durante l’avvento della Primavera. Da questo valore simbolico prende vita la tradizione di decorare a mano, passando da un continente all’altro, senza esclusioni.
Nella tradizione più strettamente cristiana, l’uovo, nella forma e nell’aspetto “privo di vita”, somiglia a un sasso, come la pietra tombale a chiusura del Sepolcro; infatti proprio per il suo aspetto così “minimalista” (ma si potrebbe maliziare anche pensando al basso costo e alla facile reperibilità) veniva regalato alla servitù.
Solo recentemente,nell’800 con Fabergè e le sue uova di oro e di platino, questo dono pasquale assume il valore e le caratteristiche che oggi conosciamo (soprattutto l’idea della sorpresa all’interno).
Insomma…che sia di cioccolato, bianco, fondente, al latte…l’uovo è un elemento che non può mancare sulle tavole delle festività pasquali, magari accompagnato dalla tradizionale Pizza di Pasqua o dopo la frittata con la mentuccia. (S.C.)