Marsica – Il Consorzio di Bonifica Ovest è un Ente di diritto pubblico costituito nel 1997 dalla Regione Abruzzo dopo la soppressione del Consorzio di Bonifica del Fucino. La sua operatività è regolata dalle leggi dello Stato in materia di difesa idraulica, salvaguardia del territorio e tutela delle risorse idriche naturali.
Alle leggi statali si affiancano quelle regionali, non ultima la n° 45 del 20 dicembre 2019 che contiene le nuove disposizioni in materia di Consorzi di Bonifica, finalizzate alla razionalizzazione, all’economicità e alla trasparenza delle funzioni di competenza dei Consorzi. La depurazione delle acque, è invece, competenza del Consorzio Acquedottistico Marsicano.
La premessa è necessaria prima di iniziare la nostra chiacchierata col dottor Danilo Tarquini, commissario del Consorzio di Bonifica Ovest, Bacino Liri – Garigliano, al quale, TerreMarsicane ha chiesto un parere sulle recenti vicende degli sversamenti nel fiume Liri che hanno allarmato amministratori, associazioni e cittadini comuni.
«Ho letto il vostro articolo che riporta le considerazioni del Sindaco Lancia e l’ho trovato molto equilibrato, è senza dubbio il modo corretto di affrontare un problema. Le azioni da intraprendere vanno fatte con saggezza, attivandosi subito e procedendo un passo dopo l’altro, un pezzetto alla volta. Affrettarsi a farlo è necessario, ma poi occorre procedere con prudenza perché prima di tutto i mezzi sono limitati, secondo, quelle poche aziende che ci sono, non si può rischiare di farle chiudere.»
Qual è il compito del Consorzio di Bonifica?
«Il ruolo del Consorzio di Bonifica è assimilabile a quello di una società che gestisce un’autostrada. In tal senso il nostro compito è quello di garantire l’efficienza e il buon funzionamento dell’infrastruttura. I canali sono autostrade. Noi ci preoccupiamo di far defluire bene il traffico, ma non rispondiamo della qualità del traffico che viaggia sulle nostre autostrade, né abbiamo competenze in materia di controllo della qualità.»
Quindi non risponderete all’appello degli amministratori della Valle Roveto?.
«Tutt’altro. Il Consorzio di Bonifica offre la propria disponibilità a fare sinergia sulla problematica, ma ognuno può farlo dentro il perimetro delle proprie competenze e delle proprie funzioni, quelle che gli sono attribuite dalla legge. Oltre non possiamo andare. Come Consorzio possiamo senz’altro essere da stimolo.»
Quindi c’è disponibilità a dare una mano?
«Se possiamo essere un catalizzatore per suscitare iniziative che portino attorno a un tavolo tutti gli attori coinvolti ben venga, non ci tireremo indietro. Poi c’è una seconda questione. Siamo sicuri che questo presunto inquinamento arrivi tutto dalla piana del Fucino? Sappiamo se i diversi punti di manutenzione della galleria sono tutti chiusi? Sono tutti controllati? Dopo i Piani Palentini cosa succede?»
In effetti, il bacino di competenza del Consorzio di Bonifica, fu definito dalla planimetria allegata alla delibera di Giunta della Regione Abruzzo, la n.°800 del 07/04/1997, e include i territori della Piana del Fucino, l’impianto irriguo di Pescina e i Piani Palentini.
«Noi del Consorzio di Bonifica non sappiamo cosa accade dopo i Piani Palentini, di sicuro non spetta a noi la verifica e il controllo della qualità delle acque. Il nostro compito è regolare l’acqua. Ne controlliamo il livello affinché il Fucino non vada sott’acqua. Nel merito del contenuto dell’acqua non abbiamo i mezzi, dal punto di vista della normativa, non siamo competenti. Punto.»
Fine della storia dunque!?
«Non possiamo andare oltre. Ovviamente auspichiamo che l’acqua sia della migliore qualità possibile, sia per quanto riguarda l’utilizzo che ne fanno i consorziati sia per quanto riguarda l’ambiente. Altra funzione che svolge il Consorzio di Bonifica è quella di mantenere il minimo vitale dei livelli. In buona sostanza il problema della qualità delle acque attiene il rapporto, Comuni e CAM.»
Quindi sostanzialmente il cerino torna in mano alla politica, essendo il CAM una S.p.a. in house i cui soci sono i comuni?.
«Guardi, non glielo posso certo dire io cosa deve fare il CAM. Io mi occupo del Consorzio di Bonifica che ha una funzione puramente tecnica. Io l’acqua la trasporto, semplicemente.»
Questo è un concetto fondamentale.
«Esattamente, ancora oggi, probabilmente, non si è capito il ruolo del Consorzio di Bonifica, perché in passato, anche il Consorzio è stato usato per fare politica, e allora stava da tutte le parti. Sul ruolo del Consorzio mi riservo prossimamente di fare qualche informativa. Con la piantina delle canalizzazioni alla mano, illustrerò come funziona l’impianto, perché molti non lo sanno, nemmeno alcuni consorziati. Andremo a spiegare qual è la nostra funzione dal punto di vista idraulico, e cos’è il sistema Fucino. Dopodiché bisogna finire gli impianti per fornire acqua ai consorziati.»
Sicuramente è molto importante un’operazione divulgativa a favore dell’opinione pubblica.
«Tutto ciò che siamo autorizzati a fare, sicuramente lo facciamo, su altri aspetti non posso intervenire, primo perché non ne conosco i contorni esatti, secondo perché non mi compete. Così come contempla la legge di riferimento, la legge regionale n° 45 del 2019 più tutti i precedenti regi decreti, che nella sostanza, dicono che i Consorzi di Bonifica devono stare lontani dalla depurazione. C’è solo un Consorzio in Abruzzo che ha preso in concessione un depuratore, è il Consorzio di Bonifica Centro, nella provincia di Chieti, che sta pure sotto processo.»
Questo quindi, è il perimetro delle competenze del Consorzio di Bonifica.
«Per quanto riguarda la Marsica, due sono le funzioni alle quali assolve il Consorzio di Bonifica. Una è la bonifica, che per adesso è la principale. L’altra è controllare il livello delle acque. Quando è troppo alto si interviene abbassando le paratie per immettere l’acqua nel Liri, quando è troppo basso, si interviene per mantenere i livelli vitali essenziali.»
Cos’ altro si può aggiungere?
«Ricordiamoci sempre che da Incile partono due gallerie. Spesso dicono, il Consorzio ha aperto le paratie, gli agricoltori in particolare, quando si lamentano per la penuria d’acqua. In realtà il Consorzio non apre mai, salvo quando c’è un pericolo di inondazione. E li serve intervenire perché bisogna abbassare il livello. Te lo impone la Protezione Civile. Poi c’è la seconda galleria, quella che utilizza la Burgo per produrre energia elettrica. Lì, se l’acqua non passa, il contatore non gira. I tecnici del Consorzio di Bonifica si sentono tutti i giorni con quelli della Burgo per fissare i limiti di scarico.»
Esistono rapporti di servizio fra Consorzio di Bonifica e Nucleo industriale di Avezzano?
«La zona industriale usufruisce dei servizi di depurazione dell’Arap, (Azienda Regionale delle Attività Produttive) che ha un depuratore, e a quanto mi dicono, funziona. In quel caso l’Arap fornisce l’acqua alle aziende che la utilizzano soprattutto per il raffreddamento degli impianti. Lì, entra dieci e viene restituito dieci, completamente depurato, e questo è importante per il ciclo idrico, è una cosa positiva.»
E le aziende che non ricadono nel Nucleo Industriale?
«Per quanto concerne le aziende fuori il Nucleo, noi non sappiamo cosa accade, magari la situazione è perfino migliore, ma se vogliamo avere un’idea complessiva della situazione, occorre vedere il quadro completo di tutto, per questo restiamo sempre disponibili a confrontarci e a fornire indicazioni utili a migliorare lo stato generale del territorio.»