Tagliacozzo – Il consigliere comunale Goffredo Valente, originario della frazione di Villa San Sebastiano di Tagliacozzo, ha pubblicato sul proprio stato WhatsApp una fotografia riproducente la scheda elettorale sulla quale aveva votato un candidato al consiglio provinciale. Lo screenshot divenuto di dominio pubblico in pochi minuti è stato riportato all’attenzione del sindaco che, giudicando l’atto, volontario o meno, gravemente lesivo del diritto alla segretezza del voto e infangante la dignità dell’elettore e quindi del consigliere comunale stesso, ha provveduto immediatamente a ritirargli la fiducia e le deleghe.
Il consigliere comunale Goffredo Valente, ultimo degli eletti alla scorsa tornata elettorale del 4 ottobre 2021, avrebbe seguito le indicazioni di voto del consigliere del Comune di San Marie Moreno Mari.
È purtroppo una pratica molto diffusa tra gli amministratori che accedono alle votazioni provinciali, le quali notoriamente sono elezioni di secondo livello, dove cioè votano soltanto gli eletti nei consigli comunali, quella di fotografare la scheda elettorale per testimoniare poi al diretto interessato il proprio voto. Questo gesto è tra l’altro un reato sanzionabile dallo stesso presidente del seggio elettorale.
Naturalmente la revoca delle deleghe e la sfiducia da parte del sindaco Giovagnorio non si riferiscono alla preferenza espressa da Valente, nonostante l’amministrazione di Tagliacozzo esprimesse la candidatura del proprio vicesindaco Roberto Giovagnorio, ma al comportamento irrispettoso e poco serio riguardo alla tutela della segretezza del voto, dell’elettore e del votato.
“Simili atti e comportamenti sono inammissibili per chi vuole far parte della nostra squadra amministrativa, che si è sempre distinta per onestà e serietà – ha dichiarato il sindaco Vincenzo Giovagnorio – chiunque vorrà mercificare il voto e il proprio operato istituzionale al servizio di squallidi personaggi che purtroppo ancora costellano il panorama politico locale, sarà tagliato fuori da ogni responsabilità amministrativa”.