Capistrello – L’amministrazione comunale di Capistrello, a nome di tutta la maggioranza, “ritiene opportuno fare delle precisazioni nei confronti del comunicato stampa della minoranza, del 21.07.2024, sull’adeguamento delle tariffe TARI“.
“Si tratta – scrivono – di un comunicato pretestuoso e fuorviante per i cittadini. In prima battuta dobbiamo subito precisare che la maggioranza ha semplicemente deliberato, ad un mese dalle elezioni, una presa d’atto dell’aggiornamento biennale del Piano Economico Finanziario (PEF) del servizio di gestione dei rifiuti urbani le cui condizioni di adozione per il periodo 2022-2025 sono state deliberate dalla precedente amministrazione.
Possiamo affermare quindi che il primo atto di questa amministrazione sarebbe dovuto essere l’ultimo della precedente ma evidentemente l’opportunità politica di lasciare la “patata bollente” a qualcun altro, per poi strumentalizzarla, in concomitanza con le elezioni è stata molto piu’ forte. Notiamo con dispiacere che la tattica dello scaricabarile farcita di strumentalizzazione e mistificazione ha preso il sopravvento con bugie e falsità.
Ma cerchiamo di far capire ai nostri cittadini quello che è successo riportando in sintesi ciò che è stato ampiamente spiegato durante il consiglio del 20.07.2024.
Se negli anni precedenti le tariffe TARI fossero state adeguate all’inflazione, in particolare le tariffe del 2022 (+3,59%) e del 2023 (+8%), l’adeguamento di quest’anno con il nuovo metodo tariffario MTR-2, subentrato per legge, sarebbe stato pari a -0.38% per il nostro Ente, cioè ci sarebbe stata una diminuzione, seppur lieve, delle tariffe e soprattutto non avremmo ereditato per lo stesso motivo una esposizione debitoria con Segen pari a 195.277,67€ al 30/04/2024 relativa a fatture inevase negli anni precedenti, una vera e propria “polpetta avvelenata” lasciata all’attuale amministrazione che deve far fronte alle inadempienze del passato.
Ma l’aspetto che lascia più perplessi è che la minoranza non considera assolutamente i nuovi metodi tariffari e le nuove procedure: Il nuovo PEF si è adeguato al Metodo Tariffario (MTR2) per il secondo periodo regolatorio 2022/2025, come approvato da ARERA – Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente – che ha funzioni di regolazione e controllo in materia di rifiuti urbani. Il Metodo Tariffario è finalizzato all’applicazione del principio comunitario secondo cui i costi del servizio di gestione devono essere posti a carico degli utenti e l’introduzione del nuovo metodo ha comportato un aumento dei costi per la maggior parte dei Comuni italiani e ha sancito l’obbligo di aggiornare i corrispettivi all’andamento dell’inflazione.
A tal proposito bisogna dire basta alla strumentalizzazione derivante dalla propaganda della minoranza che vorrebbe far passare l’idea che il comune di Capistrello avesse potuto ancora contrattare il costo dei servizi con Segen in quanto la nuova direttiva non lo prevede rafforzata dalle sentenze del Consiglio di Stato; è l’agenzia regionale AGIR che ha validato il PEF indicandoci l’obbligo di recuperare l’11,59% (per legge massimo 9,59%) corrispondente all’inflazione del 2022 e del 2023 NON PAGATA; questo vuol dire che non ci sarebbe stata trattativa anche volendo, a causa della situazione debitoria pregressa.
A questo punto alcune domande sono lecite: perché il comune di Capistrello in precedenza non ha mai adeguato le tariffe all’inflazione scaricando tutto a dopo le elezioni? E’ possibile che non si sapesse che quest’anno l’aggiornamento sarebbe stato obbligatorio visto che l’adozione del PEF per il periodo 2022-2025 è stato deliberato nel 2022?
Ma soprattutto perché tutti i comuni italiani ed in particolare quelli appartenenti alla Segen Holding, meno Capistrello, hanno adeguato le tariffe all’indicizzazione del 2022 e del 2023 calmierando le tariffe di quest’anno? Perché per il comune Capistrello c’era una doppia fatturazione quantomeno anomala (lasciateci almeno il beneficio del dubbio) e che ha generato la situazione debitoria di cui sopra? Certo che si pagavano 707.159,20€ negli anni precedenti perché semplicemente non veniva pagato l’adeguamento inflazionistico che avrebbe portato il PEF a 732.564,02€ nel 2022 e 791.169,12€ nel 2023! La differenza lasciata in eredità, purtroppo la pagano i cittadini, e noi non possiamo far altro che prenderne atto ad appena un mese dalle elezioni, ma soprattutto sarebbe stato opportuno deliberarlo prima delle elezioni!
E’ chiaro che tutto è stato strategicamente scaricato a valle e quale occasione migliore rispetto al posticipare tutto a dopo le elezioni e creare una strumentalizzazione su una semplice presa d’atto? Noi della maggioranza ci impegneremo a studiare tutte le soluzioni possibili per calmierare e ridurre le tariffe cercando di rimediare alla disastrosa situazione ereditata. L’attuale amministrazione si è trovata sul tavolo qualcosa che era già definito da prima delle elezioni secondo un nuovo metodo tariffario in vigore da quest’anno oltretutto già chiaro alla ex-amministrazione che sapeva che nel 2024 avrebbe dovuto aggiornare le tariffe adeguandole all’inflazione mai pagata in precedenza!!! Guarda caso per l’adeguamento delle tariffe nel biennio 2024/25 al 20.07.2024 mancava solo il comune di Capistrello, come potevamo noi porre rimedio a questa situazione ereditata ad appena un mese dalle elezioni comunali? Ci viene semplicemente da dire che a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si azzecca”.
“Va rilevato comunque – concludono – che la minoranza con il proprio comunicato ha preso atto delle proprie inadempienze passate, in pratica è stato realizzato il più classico degli autogoal”.
