Through Our Eyes in mostra all’Aia dei Musei di Avezzano

Guardare attraverso gli occhi di chi si trova a vivere situazioni estreme

Avezzano – La mostra fotografica “Through Our Eyes” approda all’Aia dei Musei di Avezzano. Tutti gli scatti esposti sono stati realizzati dai giovanissimi fotografi delle scuole di Still I Rise, organizzazione non profit internazionale che garantisce istruzione e protezione a minori e profughi vulnerabili in diversi Paesi del mondo. 

L’inaugurazione, aperta al pubblico, si svolgerà il 22 luglio dalle 17:30, con la partecipazione in streaming della curatrice della mostra Nicoletta Novara. In questa occasione si terrà anche un incontro sul tema della marginalità dei minori nell’attualità, coordinato da Loredana Bove – psicoterapeuta e membro FlaI, Forum Lacaniano in Italia – e da Luca De Leonardis – educatore e referente Gruppo Abruzzo Still I Rise – con la partecipazione di Roberta Tancredi (psicologa, psicoterapeuta membro FlaI), Laura Sanna (psicologa, psicoterapeuta membro FlaI) e Gina Onorato (psicoterapeuta dell’età evolutiva ad Avezzano) 

Gli attori Paola Munzi e Stefano Doschi leggeranno alcuni passi tratti dai libri “Il grande giorno di niente” di Beatrice Alemagna e “Fortuna” di Nicolò Govoni. Ci saranno anche attività di animazione e laboratori per bambini. La mostra, visitabile fino al 31 luglio, è stata organizzata grazie al supporto del Gruppo Territoriale Abruzzo di Still I Rise, con il patrocinio del Comune di Avezzano e la collaborazione delle Associazioni TAMS e Cr&A Spettacolo dal Vivo. 

IL PROGETTO FOTOGRAFICO – “Through Our Eyes” è un progetto fotografico a lungo termine, partito nel 2019 e tuttora in corso, che ha coinvolto 156 minori dai 9 ai 17 anni. I giovanissimi fotografi sono tutti studenti e studentesse delle scuole di emergenza e delle scuole internazionali di Still I Rise. Il progetto ha finora toccato Samos, dove sorge uno degli hotspot delle isole greche, i campi per sfollati interni di Ad-Dana nel nord-ovest della Siria e lo slum di Mathare a Nairobi, in cui vivono circa 500 mila persone in condizioni di estrema povertà.

A tutti i 156 minori è stata data la possibilità di seguire un corso di fotografia condotto da Nicoletta Novara, ideatrice del progetto, nella scuola “Mazí” (Samos) e presso la “Still I Rise International School” (Nairobi), e dal fotografo siriano Mahmoud Faisal nella scuola “Ma’an” (Nord-Ovest della Siria). Al termine del corso è stata consegnata loro una macchina fotografica usa e getta con cui gli studenti hanno potuto raccontare la difficile condizione vissuta in prima persona.

L’obiettivo principale del progetto e il filo rosso che unisce questi luoghi del mondo, così diversi e lontani fra loro, è proprio quello di dare la possibilità a dei bambini di esprimersi tramite un linguaggio universale come la fotografia. “Through Our Eyes” parla di migrazione, guerra e povertà come mai prima. Lo fa attraverso uno sguardo interno in cui il punto di vista del fotografo e i suoi sentimenti sono necessari per comprendere quello che sta accadendo. Con “Through Our Eyes” viene finalmente meno quella narrazione stereotipata e semplicistica che spesso crea ignoranza e paura.

Si parla spesso di “crisi umanitarie”, eppure per descriverle si utilizzano numeri, fatti e report. Sono crisi umanitarie perché al centro, ovvero quelli che ne pagano le conseguenze, ci sono persone. Un passo, uno dei tanti, per cercare di capire anche quello che fa paura o tutte quelle situazioni che si ritengono lontane dalla propria realtà, è quello di guardare attraverso gli occhi di chi si trova a vivere situazioni estreme e profondamente ingiuste e cerca comunque di guadagnarsi il proprio domani un passo alla volta. Il progetto fotografico è diventato una mostra che, a oggi, ha raggiunto ben 84 città tra Europa e Stati Uniti d’America

Il primo capitolo di “Through Our Eyes”, quello relativo a Samos con le fotografie scattate da minori residenti nel campo profughi dell’isola, è diventato il libro “Attraverso i nostri occhi”, edito da Bur e uscito in tutte le librerie d’Italia il 3 novembre 2020. Il volume si apre con una favola scritta da Nicolò Govoni, Presidente e Direttore esecutivo di Still I Rise, e prosegue con una selezione degli scatti della mostra. Ogni fotografia è accompagnata da una nota scritta dagli stessi minori che ricordano il periodo passato sull’isola e raccontano dei propri sogni e speranze per il futuro.

STILL I RISE è un’organizzazione internazionale indipendente nata per assicurare istruzione e protezione a minori profughi e vulnerabili. Still I Rise apre scuole di emergenza e scuole internazionali per garantire un’educazione di alta qualità a bambini dimenticati da tutti. L’organizzazione opera attualmente in Europa, Medio-Oriente e continente Africano. 

ULTERIORI INFORMAZIONI
Aia dei Musei – Via Nuova, 3367051 – Avezzano (AQ)
Ingresso libero: dal 22 al 31 luglio 2022
Orari:
Martedì-Venerdì 10:00–13:00 / 16:00 – 19:00
Sabato 11:00-13:00 / 16:00-19:00
Domenica 16:00-19:00
Per i laboratori è prevista la prenotazione inviando una mail a [email protected] entro il 20 luglio 2022.

Comunicato stampa Still I Rise

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