Abruzzo – Sul Gran Sasso, a 1815 metri di altitudine, tra le imponenti vette di Monte Prena e Monte Camicia, è stato riposizionato l’ex bivacco Lubrano, una struttura che per più di un quarto di secolo ha rappresentato un rifugio sicuro per gli escursionisti e un simbolo di resistenza e impegno in montagna.
Distrutto dalla furia di una bufera nel 1999, il bivacco è stato ricostruito e riportato nella sua originaria collocazione grazie a un complesso lavoro di coordinamento e logistica che ha coinvolto diversi enti e istituzioni locali.
Un’impresa colossale, quella di trasportare i 26 quintali del bivacco, un modulo coibentato di 6×3 metri, fino a quota 1815 metri. L’elicottero Chinook CH-47 dell’Esercito Italiano è stato protagonista di questa delicata manovra, sotto lo sguardo attento dei tecnici della Protezione Civile regionale.
Il progetto è stato coordinato dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile dell’Abruzzo, con il coinvolgimento di numerosi enti e associazioni locali. Hanno partecipato attivamente alla realizzazione dell’operazione il Comando Militare Esercito Abruzzo e Molise, il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico – Stazione dell’Aquila, la Guardia di Finanza, il Reparto Volo dei Vigili del Fuoco di Pescara e l’associazione “I corridori del cielo”, che ha fornito il supporto specialistico.
Il lavoro congiunto di tutte queste realtà ha permesso di portare a termine l’operazione con successo, con la piena sicurezza degli operatori coinvolti.
Il nuovo bivacco, oltre a rappresentare un importante punto di riferimento per la sicurezza degli alpinisti, sarà anche un tributo a una figura che ha dato molto alla montagna e alla comunità locale: Piergiorgio Desiati, tecnico del Soccorso Alpino e Speleologico Stazione dell’Aquila, scomparso prematuramente. Il bivacco sarà infatti intitolato alla sua memoria, a testimonianza del suo impegno e della sua dedizione al soccorso in montagna.
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