Tagliacozzo – La strada, quell’asfalto che ha rappresentato la vita, l’amore per la corsa, la passione per la moto…la strada, con i suoi lunghi viali alberati, i colori dell’inverno e poi dell’estate, il vento tra i capelli e quella voglia pazza di libertà.
Prima vita, cuore pulsante, adrenalina…poi il buio: quella stessa strada è divenuta baratro, un tunnel senza uscita per un motociclista, una pista che si sgretola dove le gambe non hanno più la forza di correre.
Ora c’è l’infinito, la speranza di un abbraccio fraterno nel cielo, un abbraccio legato da un destino beffardo così simile quanto crudele: resta la disperazione sulla terra, restano nomi, volti e storie su quell’asfalto maledetto che si prende tutto e non lascia niente.
Paolo, per gli amici ‘Topicchio’, nel dicembre del 2014 venne travolto da un’auto mentre faceva jogging, sua grande passione, lungo la Cristoforo Colombo di Roma.
Stefano, giudice conosciuto e stimato in ogni dove, a distanza di 10 anni, in sella alla sua amata moto ha trovato lo stesso destino infame del suo amato fratello ad attenderlo.
La sofferenza di chi resta è indicibile, il solo pensare di poter alleviare il dolore con qualche vana parola è utopia: il tempo, forse (e dico forse) sarà la cura per odiare meno quella strada e tornare a volare leggeri.
I ricordi, impressi nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscere Paolo e Stefano, sono immortali, come lo è anche l’anima dei due fratelli Venturini che continueranno a vivere attraverso i racconti dei tanti che gli hanno voluto bene.
Ai familiari giunga il cordoglio di tutti noi. A Maria Teresa e Federico, il mio personale abbraccio.