Trasferiti in centri di accoglienza fuori regione, i profughi ucraini chiedono di poter restare in Abruzzo

Abruzzo – Il prossimo 19 Novembre termina formalmente, in Abruzzo, il periodo di emergenza relativo all’accoglienza riservata ai profughi provenienti dall’Ucraina in guerra. La Regione, infatti, non ha messo a disposizione strutture idonee per poter dare alle persone accolte una sistemazione alternativa. Negli alberghi della costa abruzzese sono presenti 3500 ucraini che ora chiedono di poter restare.

Secondo quanto stabilito, gli ucraini ospitati in Abruzzo dovranno spostarsi presso dei centri di accoglienza che si trovano fuori regione. A tal proposito è intervenuto il Presidente Marco Marsilio che, nel corso di un’intervista al programma di Rai Radio 1 “Menabò”, ha affermato: “Li capisco e sono d’accordo con loro per il fatto che vogliano restare in Abruzzo, ma non è la Regione che decide la distribuzione dei richiedenti asilo e dei profughi di guerra, è il dipartimento nazionale della protezione civile che ha fatto una valutazione economica perché l’assistenza negli alberghi costa il doppio rispetto al normale circuito”.

Sono molti i profughi ucraini che non vogliono lasciare l’Abruzzo, qui hanno trovato piccoli lavori, hanno potuto portare a scuola i loro bambini, si sono ambientati e hanno trovato amicizie nuove e una parvenza di normalità. In Abruzzo, ha spiegato Marsilio, “un circuito di assistenza capace di assorbire questo importante afflusso di profughi arrivato in poche settimane non c’è“. Intanto nel teramano un gruppo di ucraini che erano stati spostati in un centro di accoglienza nel napoletano sono tornati indietro dopo 24 ore a causa di scarse condizioni igienico-sanitarie nella struttura.

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