Due giorni movimentati per il trasporto su rotaia. Sono due gli scioperi che si susseguiranno creando disagi ai pendolari per 48h. Nei giorni 30 novembre e 1° dicembre sono previste le seguenti proteste sindacali:
- Dalle ore 9:01 alle ore 16:59 di giovedì 30 novembre 2023 è stato indetto uno sciopero del personale del Gruppo FS Italiane e Italo.
- Dalle ore 21:00 di giovedì 30 novembre alle ore 21:00 di venerdì 1° dicembre 2023 è stato indetto uno sciopero del personale del Gruppo FS Italiane, Italo e Trenord.
Lo sciopero può comportare modifiche al servizio, anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione. Possibili ritardi, cancellazioni e soppressioni.
SCIOPERO 30 NOVEMBRE – IL COMUNICATO SINDACALE SULLA SICUREZZA
La sera del 28 novembre, intorno alle 19:10, un treno regionale Aln 668 ha impattato contro un automezzo fermo all’interno di un passaggio a livello, regolarmente chiuso. L’incidente è avvenuto tra Sibari e Corigliano Calabro. Sono stati tratti in salvo i passeggeri presenti a bordo del treno ma sono state accertate due vittime, la capotreno ed il conducente del mezzo.
“Sciopero di 8 ore, dalle 9 alle 17, per domani, giovedì 30 novembre, dei lavoratori di tutto il Gruppo Fs italiane e di tutte le imprese ferroviarie per denunciare, in attesa che la magistratura faccia piena luce sull’accaduto, la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente inadeguato per utenza e lavoratori”. Così le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e Fast Confsal a seguito dell’incidente ferroviario avvenuto ieri nei pressi di Thurio di Corigliano Rossano, in Calabria, esprimendo “il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e la nostra vicinanza a tutte le persone coinvolte nel grave ed ennesimo incidente ferroviario”.
“Da anni – precisano le organizzazioni sindacali – denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di confronto, chiedendone la soppressione totale. Eppure, nonostante l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria abbia evidenziato il numero di incidenti e di vittime determinati da incidenti analoghi a quello odierno, i passaggi a livello in Italia sono ancora migliaia”.
“Le Istituzioni ed RFI – concludono i sindacati – non si preoccupano di innalzare gli standard di sicurezza sull’infrastruttura ferroviaria, in un continuo rimpallo di responsabilità decisionali ed economiche e c’è addirittura chi progetta la privatizzazione del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, ma intanto le lavoratrici ed i lavoratori muoiono”.