Mariangela Mancini è stata trovata priva di vita dai Carabinieri a poche centinaia di metri dalla casa dei genitori, in località Spedino. Il suo corpo era riverso a terra, con evidenti segni sul collo. A quanto riferiscono gli inquirenti, si trovava nella macchia, in fondo a un fosso che costeggia la strada che conduce a Borgorose (a pochi passi alla Marsica), con accanto una bottiglia in plastica contenente acido. I Carabinieri, del reparto operativo di Rieti e della stazione di Borgorose, al momento non escludono alcuna ipotesi, compresa quella dell’omicidio.
Secondo quanto hanno ricostruito i familiari, ieri mattina, la ragazza, prima di scomparire, era uscita per andare a casa di sua madre a prendere dei prodotti per pulire l’abitazione che sta ristrutturando. Ha lasciato l’auto del fidanzato aperta e senza chiavi, con sè non ha documenti nè il cellulare. Nella mattinata di oggi, il ritrovamento. Da chiarire le cause della morte. Una prima ipotesi, tuttavia, pare portare alla pista dello strangolamento: la donna presentava infatti degli strani segni sul collo che sembrerebbero indicare questa pista.
Mariangela frequentava spesso la Marsica: da Borgorose si allontanava spesso per frequentare gli amici di Avezzano e Magliano. La ricordano tutti come una ragazza brillante e dotata di una sensibilità fuori dal comune. “Amava lavorare la pietra ed il legno, era davvero un’artista” ha ricordato Emanuela Barbonetti, moglie di un cugino di Luca, il fidanzato di Mariangela Mancini. Tantissimi i messaggi di cordoglio che gli amici hanno lasciato sulla bacheca Facebook della giovane. “Era una persona straordinaria – conclude Emanuela – era una gioia vederla sorridere”.