Turni di lavoro massacranti negli ospedali: il sindacato degli infermieri pronto a dichiarare lo stato di agitazione

Turni di lavoro massacranti negli ospedali: il sindacato degli infermieri pronto a dichiarare lo stato di agitazione
Turni di lavoro massacranti negli ospedali: il sindacato degli infermieri pronto a dichiarare lo stato di agitazione

Provincia – Il sindacato delle professioni infermieristiche, NurSind, della provincia di L’Aquila, dichiara la proclamazione dello stato di agitazione del personale dirigente e del comparto Sanità dell’ASL 1 Abruzzo e chiede l’incontro di conciliazione e raffreddamento. In caso di mancato accordo verranno dichiarate una o più giornate di sciopero.

Secondo il sindacato, “le strutture sono inadeguate a garantire la sicurezza dei pazienti ricoverati e il personale viene sottoposto a turni di lavoro massacranti e al di fuori dei dettati legislativi in materia di sicurezza sul lavoro, esponendolo così a possibili responsabilità penali e non garantendo uguali diritti di assistenza ai cittadini afferenti alle strutture”.

Inoltre, “non viene corrisposta in favore del personale del comparto la tariffa oraria per prestazioni aggiuntive stabilito dall’art. 1, comma 464, della Legge 30.12.2020 n. 178, mentre viene riconosciute ai dirigenti medici e, quindi, sono evidenti la violazione del principio d’imparzialità e la discriminazione tra categorie professionali da parte della Direzione ASL, che riteniamo irragionevoli, arbitrarie e inaccettabili”.

“Questa organizzazione sindacale – scrivono – dice basta alle promesse puntualmente disattese, a una finta disponibilità che si contrappone con una realtà di manchevolezze, d’inadeguatezze, d’inadempienze. È da anni che stiamo chiedendo di ristabilire il giusto rapporto tra i pazienti assistiti, complessi e critici, e il personale di assistenza, ma a oggi nulla è cambiato.

Di conseguenza questa O.S. a estrema tutela dei professionisti che rappresenta e dei cittadini, nel diffidare la ASL n.1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, proclama lo stato di agitazione, con la riserva di denunciare alla Procura della Repubblica i fatti che pongono a rischio la sicurezza dei pazienti e degli operatori, se a stretto giro non saranno interrotti i termini con piani organizzativi concreti”.

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