Uccide la compagna per un raptus di gelosia

Decisive ai fini dell'indagine alcune tracce di sangue trovate sul luogo del delitto

Tagliacozzo – Un raptus di gelosia. Sarebbe stato questo a spingere Andrei Feru, romeno di 52 anni, ad uccidere la sua compagna, Catalin Bucatarula Iuliana, connazionale di 38 anni. Decisive ai fini dell’indagine condotta dai Carabinieri di Carsoli, guidati dal capitano Silvia Gobbini in collaborazione con i Ris di Roma, sono state alcune tracce di sangue rilevate dai militari sul luogo della morte della donna.

In foto, Andrei Feru

Inizialmente, infatti, tutto sembrava far credere che il decesso fosse stato causato da una caduta dalle scale. Tuttavia sul muro alla base della rampa, l’anatomopatologo Cristian D’Ovidio ha effettuato dei rilievi riscontrando un’anomala altezza delle macchie di sangue, incompatibili con una caduta che a questo punto non sarebbe mai avvenuta.

Secondo l’ipotesi accusatoria ricostruita nel corso di una conferenza stampa dal sostituto procuratore Maurizio Maria Cerrato, avrebbe riportato la donna nell’abitazione dove lavorava  – svolgeva l’attività di collaboratrice domestica a Colli di Monte Bove da circa 5 anni – e in seguito ad un litigio le avrebbe afferrato la testa sbattendola ripetutamente sul muro: la donna, due giorni dopo, è stata trovata a terra ai piedi della rampa di scale.

ALTRE TRACCE DI SANGUE – ” C’è stata molta solidarietà e collaborazione da parte dei conoscenti della donna che si sono recati spontaneamente nella stazione dei carabinieri di Carsoli per raccontare quello di cui erano a conoscenza”. Lo ha dichiarato il sostituto procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, Maurizio Maria Cerrato, nel corso della conferenza stampa. Il procuratore ha poi aggiunto ulteriori dettagli della vicenda. Ad incastrare l’uomo, inoltre, ci sarebbe un ulteriore elemento probatorio: altre tracce di sangue, infatti, sono state trovate a bordo della Lancia Libra su cui la coppia aveva viaggiato prima di raggiungere l’abitazione. Secondo l’ipotesi accusatoria, l’uomo avrebbe perso il controllo della vettura e sarebbe finito contro un muretto facendo scattare gli airbag. Un impatto lieve, che non avrebbe ferito in alcun modo i passeggeri, che si sono recati successivamente nell’abitazione dove la donna sarebbe stata aggredita. Le tracce di sangue, appartenenti alla donna, sarebbero state lasciate quindi dall’uomo a seguito dell’aggressione mentre lasciava l’abitazione.

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