Avezzano – L’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (AIDAA) ha lanciato un appello urgente, esprimendo preoccupazione per i possibili ritardi nel processo a carico di Andrea Leombruni, accusato di aver ucciso l’orsa Amarena il 31 Agosto 2023.
Amarena, un’orsa particolarmente nota per la sua docilità, era diventata un simbolo di convivenza pacifica tra esseri umani e animali selvatici nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La sua morte ha suscitato una grande indignazione sia tra gli ambientalisti che tra i cittadini, alimentando il dibattito sulla protezione della fauna selvatica e sulla gestione dei conflitti tra uomo e animale.
Il processo contro Leombruni, inizialmente fissato per il 23 Dicembre 2023, era stato rinviato a causa di un errore procedurale. Ora, AIDAA e numerosi attivisti temono che l’avvio del processo possa ulteriormente slittare.
Si parla infatti di possibili ritardi dovuti al sovraccarico di lavoro del tribunale di Avezzano, dove le udienze vengono celebrate solo tre volte a settimana. Secondo alcune voci, il caso potrebbe entrare nel vivo non prima dell’estate del 2025, suscitando preoccupazione tra chi spera in una risoluzione tempestiva di questa vicenda.
“Al momento si tratta solo di voci – scrivono gli animalisti dell’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente AIDAA – e speriamo che rimangano tali, noi da parte nostra chiediamo che si accelerino i tempi del procedimento a carico dell’uccisore di Amarena, anche perché oramai sono passati 15 mesi, un tempo lungo per un processo dove tutta la dinamica dei fatti che dovrà essere escussa in vista della eventuale condanna è chiara da tempo“.