“Un anno difficile per la natura”, il WWF Abruzzo traccia un bilancio del 2024

"Un anno difficile per la natura", il WWF Abruzzo traccia un bilancio del 2024

Abruzzo – Il 2024 si è rivelato un anno particolarmente difficile per l’ambiente in Abruzzo, segnato da decisioni politiche controverse e dalla crescente minaccia alla biodiversità regionale. Tuttavia, le iniziative del WWF Abruzzo e l’impegno di numerosi cittadini e associazioni hanno dato prova che la lotta per la conservazione della natura non si ferma mai.

Questo è emerso con chiarezza durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, tenutasi presso l’Aurum di Pescara, dove il WWF ha fatto il bilancio delle sue attività e ha analizzato i principali sviluppi ambientali del 2024.

Uno degli episodi più controversi dell’anno riguarda la decisione della Giunta Regionale di autorizzare l’apertura della caccia al Cervo. Il provvedimento, che prevedeva il prelievo selettivo di 469 cervi in due aree dell’Aquilano, ha suscitato una forte opposizione da parte delle associazioni ambientaliste e della popolazione locale. La mobilitazione popolare contro questa decisione è stata massiccia, con oltre 137.000 firme raccolte e una serie di manifestazioni pubbliche, culminate in una vittoria legale quando il Consiglio di Stato ha sospeso la delibera.

Un altro importante tema emerso nel 2024 è la riperimetrazione della Riserva Naturale del Borsacchio. Il 29 Dicembre 2023, la Giunta Marsilio aveva deciso di ridurre drasticamente la superficie della riserva, passando da 1.148 ettari a soli 24. Questa scelta, che il WWF Abruzzo ha definito “priva di motivazioni tecnico-scientifiche“, ha sollevato un’ondata di proteste. Ad oggi, la riserva rimane sospesa, ma il WWF continua a spingere per un nuovo disegno di legge che restituisca l’originaria perimetrazione.

Anche nel Parco Naturale del Sirente Velino sono sorti problemi legati alla realizzazione di uno stadio da fondo nei Piani di Pezza, mentre il progetto della centrale idroelettrica Pizzone II continua a sollevare preoccupazioni per l’impatto su habitat sensibili, in particolare nei parchi del PNALM.

Tra gli aspetti positivi, il WWF Abruzzo ha continuato il suo impegno nella conservazione delle specie simbolo della regione, come l’Orso bruno marsicano e il Lupo. Tuttavia, le minacce restano concrete: il lupo, recentemente declassato a “protetto” dal Comitato della Convenzione di Berna, continua a essere al centro di conflitti con le attività umane.

Un altro capitolo critico riguarda la situazione del Centro Recupero della Fauna Selvatica (CRAS) di Pescara, che da mesi non accoglie più animali feriti, lasciando la fauna in difficoltà senza un adeguato supporto. Sebbene si preveda una riapertura nel 2025, il WWF ha denunciato la gravità di questa situazione.

Un aspetto positivo del 2024 è stata la rinnovata partecipazione popolare nelle campagne di sensibilizzazione e nelle battaglie per la tutela ambientale. L’attività di sensibilizzazione, le petizioni e le manifestazioni hanno ottenuto un ampio sostegno, dimostrando che la difesa dell’ambiente è una causa condivisa da molti cittadini.

Il WWF Abruzzo ha concluso il 2024 con un bilancio positivo in termini di mobilitazione e azioni legali, ma i temi critici legati alla gestione delle aree protette, alla protezione della fauna e alla coesistenza con le attività umane restano aperti. Le sfide sono molte e il cammino verso una regione più sostenibile e rispettosa della natura è ancora lungo.

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