Un vino abruzzese tra i 12 più memorabili del 2023, lo dice il New York Times

L’Italia è protagonista nella classifica dei migliori vini assaggiati durante l’anno stilata da Eric Asimov per il New York Times. Sono 2 i vini italiani, uno proveniente dall’Abruzzo e uno dal Veneto. Tra le dodici etichette selezionate ci sono, oltre ai due vini italiani, anche quattro spagnoli, un tedesco, tre californiani e due francesi.

Eric Asimov è conosciuto in tutto il mondo come uno dei più autorevoli critici enologici. Vanta una carriera lunga ed autorevole nel settore vinicolo. Diverse anche le sue pubblicazioni sui vini. Dal 2004 è il principale critico enologico del New York Times, trattando l’argomento anche in radio.

I migliori tendono ad essere i più memorabili, vini che non solo offrono un grande piacere ma si adattano perfettamente alle circostanze del loro consumo. Con questo in mente, queste 12 bottiglie si distinguono come le più memorabili dell’anno” apre così la sua classifica il celebre enologo.

Il vino abruzzese in questione è il Trebbiano d’Abruzzo Fonte Canale 2017 di Tiberio. “A Carsoli, in Abruzzo, la regione dell’Italia centrale che si estende dall’Adriatico all’Appennino, ho visto questa bottiglia nella lista de L’Angolo d’Abruzzo. Si tratta di un bianco a vigneto unico ottenuto da vecchi vitigni del trebbiano Abruzzese, un vitigno di gran lunga superiore con un nome simile al più banale trebbiano Toscano. Era incantevole, sassoso e quasi salato, un bel vino che è uno dei migliori bianchi d’Italia. E’ invecchia per anni. L’annata 2015 di questo vino, tra l’altro, è stata una delle mie bottiglie più memorabili del 2019” commenta Asimov. L’abruzzese è un bianco proveniente da vecchie viti di Trebbiano abruzzese, da distinguere dal più comune Trebbiano toscano.

L’altro italiano è il veneto Cà dei Zago Valdobbiadene Mariarosa Frizzante 2022. “Ad un recente pasto alla Tavernaccia di Roma, una trattoria casual con un’ottima carta dei vini, il sommelier ha suggerito questo vino naturale e leggermente spumante che proviene dal territorio del Prosecco ma non assomigliava al Prosecco ordinario. A differenza della maggior parte dei grandi produttori di Prosecco, Cà dei Zago coltiva biologicamente, con particolare attenzione alla salute del suolo, e rende i vini con cura e coscienti. Integra la glera, la principale uva Prosecco, con varietà autoctone poco conosciute, piuttosto che uva internazionale comunemente usata come lo chardonnay. Il vino era vivace, salato e delizioso” scrive l’enologo sul New York Times. Questo è un vino biologico leggermente frizzante. Proviene dall’uva Glera e altre varietà autoctone, senza l’uso comune di Chardonnay.

TUTTA LA LISTA

Cà dei Zago Valdobbiadene Mariarosa Frizzante 2022;
Emrich-Schönleber Nahe Monziger Riesling Kabinett 2021;
Enric Soler Improvisació Xarello 2020;
Comando G Sierra de Credos El Tamboril 2018;
A. Rafanelli Dry Creek Valley Cabernet Sauvignon 2018;
Tiberio Trebbiano d’Abruzzo Fonte Canale 2017;
Do Ferreiro Rías Baixas Albariño Cepas Vellas 2016;
Sandlands Vineyards Sonoma County Trousseau 2014;
Jacky Truchot Clos de la Roche Vielles Vignes 2005;
Renaissance Sierra Foothills North Yuba Cabernet Sauvignon Première Cuvée 1996;
Château Palmer Margaux 1989;
Two Mid-Century Olorosos.

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