Il titolo completo dell’opera pittorica di Correggio (c. 1489 – 1534), al secolo Antonio Allegri, è “Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria alla presenza di san Sebastiano“. Si tratta di un dipinto olio su tavola, databile al 1527 e conservato presso il Museo del Louvre di Parigi. Il dipinto rappresenta idealmente il “matrimonio”, ossia la dichiarazione di fedeltà a Gesù di una nobile vergine di Alessandria d’Egitto, principessa convertita al cristianesimo in dissidio con suo padre e poi martirizzata. La presenza “anomala” di San Sebastiano, il cui martirio va in scena sullo sfondo, oltre le spalle della Madonna, si spiega con l’appartenenza alla confraternita di San Sebastiano del committente dell’opera.
Una copia di questo prezioso quadro si trova presso la Casa Museo Mazzarino di Pescina. La copia del “Matrimonio mistico di santa Caterina d’Alessandria alla presenza di san Sebastiano” venne donata alla Casa Museo dalla professoressa Madeleine Laurain-Portemer, grande studiosa di Mazzarino, quando essa venne inaugurata, nel 1972. La storia di questa magnifica opera si intreccia, per molti versi, con quella del Cardinale Mazzarino che, come sappiamo, era nato a Pescina il 14 luglio del 1602. Di seguito, il testo di Franco Francesco Zazzara che approfondisce, nei dettagli, l’affascinante vicenda.
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Il “Matrimonio mistico di Santa Caterina” di Antonio Allegri, detto il Correggio, una delle tavole preferite da Mazzarino, che riuscì a sottrarre al cardinale Antonio Barberini. È un dipinto a olio su tavola, delle dimensioni di 105 x 102 cm, dell’anno 1527. Fra tutte le versioni che il Correggio aveva dato di questo tema, questa è indubbiamente la più raffinata e la più studiata. Il fulcro del dipinto è rappresentato dalle tre mani della Vergine, del Bambino e della giovanissima Santa Caterina di Alessandria. Tutti gli sguardi dei personaggi convergono verso questo fulcro narrativo e affettivo, incluso quello di San Sebastiano, ospite inconsueto di questa mistica unione.
Sullo sfondo di sinistra si intravede la scena del martirio del santo. La presenza del Santo martire si può spiegare con l’appartenenza alla Confraternita di San Sebastiano del committente dell’opera. Il dipinto del Correggio è stato visto da Gerolamo di Carpi a Modena, presso il dottor Francesco Ghillenzoni, amico del Correggio. Passato, nel 1582, con l’interessamento del cardinale Luigi d’Este, a Giacomo Ghillenzoni; in seguito alla Contessa Froio dei Nobili Sforza; nel 1614 a Roma, dal cardinale Sforza, poi al cardinale Borghese, e diventato in seguito proprietà del Cardinale Antonio Barberini. “Quest’ultimo“, scrive Brienne, “lo amava e lo stimava molto e io credo che questa tavola vale al buon mercato duemila scudi“.
“Il cardinale Mazzarino ne aveva grande voglia; ma non osò mai chiedergliela e, quando anche glielo avesse chiesto, l’altro può darsi non gliela avrebbe data. Mazzarino si diede da fare dunque per fargliela chiedere dalla Regina. Il Cardinale Antonio non poté parare questo colpo; si preoccupò di far venire a Parigi la tavola da Roma, dove si trovava.
Si inviò una persona espressamente per portarla e, appena giunse, l’Eminente Barberini la portò egli stesso alla regina Anna d’Austria che, per onorarlo, la fece appendere davanti a lui nella sua camera da notte. Ma egli non ebbe nemmeno il tempo di girarsi, che lei la diede al suo Confidente (Mazzarino), che aveva condotto tutto questo lungo intrigo per essere il possessore della tavola.
Il cardinale Antonio, vedendosi vittima di un inganno, ne ebbe qualche dispiacere ed avrebbe voluto ben riprendere la sua tavola che egli aveva deciso, aveva avuto l’intenzione di regalare soltanto alla Corona, ma il cardinale Mazzarino si guardava molto bene per non renderla. Dopo la morte di Mazzarino, il Cardinale Antonio fece ricordare al Re Sole che quella tavola apparteneva a Sua Maestà e per questo motivo essa fu posta nel Gabinetto del Louvre, insieme con altre che il Duca Mazzarino vi fece portare, insieme, perché esse rappresentavano delle nudità”.
Nell’anno 1961, in occasione del terzo centenario della morte del cardinale Mazzarino, avvenuta a Vincennes, la professoressa Madeleine Laurain-Portemer, massima esperta e conoscitrice di ogni risvolto della vita di Mazzarino, organizza e porta a termine nella Biblioteca Nazionale di Francia (Biblioteca Mazzarino), a Parigi, una esposizione straordinaria, di cui ha lasciato il resoconto nel suo volume “Mazarin 1602-1661” – Biblioteque Nationale – Paris. 1961.
In quella occasione ella ha fatto portare dal Louvre il dipinto il “Matrimonio mistico di Santa Caterina” e ha fatto esporre la tavola del Correggio nella Biblioteca Nazionale. Ne ha fatto anche riprodurre una copia, prima di riconsegnarla al Museo del Louvre. Nel giugno dell’anno 1972 veniva inaugurata, a Pescina (Aq), la Casa-Museo Mazzarino, accanto alla “Loggetta”, unico elemento murario della casa dove nacque, il 14 luglio dell’anno 1602, Giulio Raimondo Mazzarino, non distrutta completamente dal terremoto del 13 gennaio 1915.
Madame Madeleine Laurain-Portemer, presente alla inaugurazione, alla fine del suo discorso, disse: “E ora, invocando qui, sulla sua terra natìa, colui che volle interporsi fra due eserciti pronti all’eccidio, colui che doveva diventare padrino del Re Sole, rendere salda la grandezza della Francia, pacificare e rimodellare l’Europa, come non vien fatto di pensare al bambinello di Pescina, felice di vivere , e che, racchiudendo in sé il mistero dell’ignoto, se ne va, spensierato, verso quel suo destino prodigioso?“.
In quella occasione la signora Portemer donò alla casa natale di Giulio Raimondo Mazzarino la copia del dipinto su tavola di Antonio Allegri detto Correggio, “Il matrimonio mistico di Santa Caterina”, che fu posto nella immaginaria camera da letto della casa natale, dove il neonato visse i suoi primi anni. A Parigi, l’adulto Giulio Raimondo ammirava il dipinto originale, quattrocento anni prima, nella camera da letto della Regina Anna d’Austria. Madeleine Laurain-Portemer, scomparsa nel 1996, resta la più grande studiosa di Mazzarino, per la ricchezza e la qualità delle sue ricerche.
La sua donazione della copia del dipinto su tavola del Correggio, il quadro più amato dal Cardinale Mazzarino, alla sua casa natale, ha il fascino delle cose misteriose e delicate insite negli affetti profondi, che può essere pensato e trovato nel rapporto d’amore intercorso fra la Regina Anna d’Austria e il Cardinale Mazzarino. Una perfetta simulazione Mazzariniana.
Per approfondimenti: https://francofrancescozazzara.wordpress.com/