“Gesù Cristo si è fatto povero per voi” (cfr. 2 Cor. 8,9). Con queste parole l’apostolo Paolo si rivolge ai primi cristiani di Corinto per invitarli alla solidarietà fraterna e all’accoglienza dei più deboli. La Giornata Mondiale dei poveri mette in risalto le povertà antiche e moderne di una società che relega ai margini chi non è in grado di seguire paradigmi e modelli di sviluppo basati sul successo economico e sull’edonismo. Il Pontefice Francesco ci invita a constatare che la vita di ciascuno di noi migliora non se abbiamo di più, non se siamo più forti o potenti, ma se siamo capaci di prenderci cura di chi ha più bisogno, di chi da solo non ce la fa. Tra tutte le voci che chiedano aiuto la più forte è quella dei bambini che bussa al nostro cuore per aprirlo all’amore col pianto dell’innocenza.
A tutti i bambini del mondo dedico questi versi affinché contro la cultura dello scarto, ispiri ciascuno di noi a vivere la vita come un dono da accogliere e condividere con gioia.
La gioia del bimbo.
Bimbo, la tua gioia
È simile a quella
Del passerotto che salta
Tra la luce del giorno
E i rami della pineta.
E’ il respiro variopinto
Della farfalla
Sul cuore della margherita.
E’ il garrulo strillo
Della rondine
Che torna al nido.
E’ la stella dei secoli scuri.
L’eterno ritorno dell’amore.