Avezzano. Picchiò selvaggiamente un commesso del negozio Risparmio casa, lasciandolo esanime a terra. Un pomeriggio di terrore, che fu ripreso dalle telecamere di videosorveglianza dello stabile che non hanno lasciato via di scampo al responsabile e a sua moglie. Quest’ultima è stata accusata di aver innescato un “meccanismo di follia” che secondo lei avrebbe potuto scagionarli.
Sono stati arrestati dagli agenti del commissariato di Avezzano, su dispozione del gip Maria Proia, Silvana Braidic (nata nel 1989) e Renato Spada, classe 1985, moglie e marito della locale comunità rom. Spada è stato portato in carcere e dovrà rispondere di lesioni aggravate. Braidic è stata messa ai domiciliari ed è in attesa del braccialetto elettronico. E’ accusata di calunnia aggravata e furto.
L’interrogatorio di garanzia si terrà domani mattina, davanti alla Proia, dove i due saranno accompagnati dai legali difensori Roberto Verdecchia e Pasquale Milo.
La vicenda risale allo scorso 16 aprile, quando Braidic entrò a Risparmio casa e rubò circa 200 euro di prodotti, nascondendoli sotto i vestiti. Vista da un commesso fu invitata a rimetterli sugli scaffali ma ella negò. Quando arrivò un altro commesso L.M., la donna, oltre a continuare a negare il furto, iniziò anche a inveire contro di loro, dicendo che li avrebbe fatti picchiare dal marito. A quel punto il commesso, recuperata la refurtiva, si stava dirigendo verso gli scaffali per rimettere la merce dove era stata prelevata quando da dietro un distributore di prodotti alimentari che si trova all’ingresso dello stabile, uscì Spada. Un agguato in piena regola. Il commesso fu steso subito con una testata. Il commesso cadde a terra e davanti agli occhi di Braidic e di due bimbi piccoli fu picchiato con pugni e calci di una violenza inaudita.
I due, subito dopo, si allontanarono. I colleghi chiamarono subito i soccorsi. Il commesso fu trasportato all’Aquila dove fu subito operato al volto. Dopo qualche giorno subì un secondo intervento. In tutto ebbe una prognosi di 40 giorni, tempo in cui non ha potuto nemmeno lavorare.
Sul posto arrivò la volante della polizia e subito gli agenti dell’anticrimine si misero sulle tracce di Spada che si vedeva bene nelle riprese delle telecamere.
Contemporaneamente Braidic andò alla caserma dei carabinieri a denunciare il commesso. Secondo l’accusa la donna si stava creando una sorta di “alibi” per legittimare l’operato suo e del marito. Nella denuncia veniva ipotizzato il reato di stalking. La donna raccontò al maresciallo che in più di un’occasione era stata importunata dal commesso, con frasi ingiuriose. Tutto falso e per questo dovrà rispondere di calunnia aggravata.
Dopo le indagini degli agenti, coordinati dal vice questore aggiunto Paolo Gennaccaro, coordinate dalla procura della Repubblica di Avezzano, i due sono stati raggiunti dalle misure cautelari. Domani mattina compariranno davanti al giudice.