Avezzano – Ha riscosso un certo successo la proposta di Nazzareno Di Matteo, noto imprenditore avezzanese, attivo nel settore dello sport natatorio, conosciuto come titolare del centro sportivo, Pinguino Village, ad Avezzano e Le Naiadi, a Pescara.
Di Matteo ha esortato a trovare un luogo della memoria per Vito Taccone, indimenticato ciclista di livello internazionale negli anni ‘60, avezzanese purosangue. «È ora di posizionare la statua di Vito Taccone a Piazza Cavour.» Così ha scritto sul suo profilo social, raccogliendo approvazione e seguito.
Il Camoscio d’Abruzzo, questo il nomignolo che gli fu affibbiato per le sue indubbie doti di scalatore, ma anche per il suo carattere irruento, è stato fra i protagonisti del ciclismo Europeo nel corso del decennio fra il 1960 e il 1970. Era nato ad Avezzano il 6 maggio del 1940 e vi morì il 15 ottobre del 2007, a 67 anni, per un infarto. Dopo aver abbandonato l’attività agonistica era stato commentatore sportivo e imprenditore.
«Fino a qualche anno fa, girando l’Italia, quando dicevo che venivo da Avezzano in molti chiedevano – La città del grande Vito Taccone? – Ammetto che era un piccolo motivo d’orgoglio. Eppure ad Avezzano non c’è una strada dedicata a lui, e del suo monumento sul Salviano è rimasto solo il piedistallo.» Questo, uno dei commenti alla proposta di Di Matteo.
Il riferimento è all’atto vandalico che nel 2014 distrusse l’opera dello scultore Bruno Morelli, posizionata sul valico del monte Salviano. Dopo essere stata trafugata, a distanza di qualche giorno, la statua di Taccone, un’opera bronzea di quasi 200 chili, fu rinvenuta, ma risultò essere molto danneggiata. I resti rimasero per anni in fondo a qualche magazzino comunale.
Il Sindaco De Angelis cercò di recuperare l’opera trovando un accordo con l’artista Morelli. L’intenzione era di sistemarla in Piazza Cavour. Purtroppo, la caduta anticipata della sua amministrazione, non gli consentì di portare a termine il progetto.
Sono comunque tante le parole di affetto di molti avezzanesi i cui ricordi si velano di un rammarico che sembra attraversare tutta la città, quasi risentita con se stessa per non essere ancora riuscita a rendere gli onori che merita un grande uomo di sport come è stato Vito Taccone. Chissà, magari la proposta di Di Matteo avrà miglior fortuna.