In occasione dell’Anno Nuovo, davanti allo scenario di guerra presente in molti Paesi, il richiamo alla pace è ricorrente sia nel mondo laico che in quello religioso.
Papa Francesco esorta a prendersi cura di ogni creatura. Bimbi, poveri e anziani costituiscono un valore inalienabile e una risorsa per tutta l’umanità. Nel messaggio di fine anno anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella afferma che mai come adesso la pace grida la sua urgenza.
La poesia della scrittrice dei Marsi Maria Assunta Oddi, con immagini inedite e originali, invita ad ascoltare la voce dei bambini, che si fa poesia di vita nuova, per costruire la civiltà dell’amore.
La poesia è una matita.
La poesia è un matita nelle mani dei bambini
che fa fiorire l’ingegno multiforme della fantasia.
Volando in groppa a una farfalla gigante
traccia di acrobazie la volta del cielo.
Di schizzi colorati su nuvole vaganti e solitarie
fa piccole barche da pesca sul vasto mare.
Nelle mani dei bambini versi audaci scrivono
parole affilate dalla punta feroce del temperino
senza temere l’onta della lama
che il tenero legno arrotonda e smussa.
Parole chiare come tintinnio di sonagli
diafane come perle sulla fronte delle sirene
battono soavemente al cuore gioioso
speranze sul davanzale del foglio.
Poeta senza paura il bimbo inventa parole esplosive
che narrano fragole di bosco e rovi di bacche:
allegorie ad unire tra meridiani e paralleli
i popoli del mondo coi mille colori dell’arcobaleno.
Si abbracciano le vocali e le sillabe nel balbettio
incerto del loro dire inciampo splendente di sogni.
Oh! Si cercano i bimbi a superare i confini
a far dell’incompiuto e solitario ospitale
conchiglia tra incommensurabili oceani.
Sono pionieri i pensieri dei fanciulli carezze
sui volti ignoti di ogni razza e paese.
Le parole dei piccoli sanno essere ciottoli
dove l’uragano della guerra immola
ignare creature al dolore accovacciato
sulla fredda morte nei dimenticati cimiteri.
Sul coltello dell’odio le filastrocche
si fanno nenie al pianto di anime smarrite
nel crocevia delle trincee a soffocare la vita
sul sibilare orrido d’armi con tenaglia di biscia.
Sono randage, aliene, intoccate ed intoccabili
le voci dei bambini senza pane e senza sonno.
Ascoltale, uomo del mio tempo, e lascia che il loro suono s’impigli tra gli inganni e i tranelli.
Ricorda!
I loro lamenti d’agnello da sempre
tormentano i giorni della terra.
La poesia splende smeraldo nella meraviglia
di una madre che stringe al petto il suo bimbo.
Il loro canto spegne il fuoco delle bombe
per fare delle lacrime gocce di rugiada
piuma leggera all’orizzonte di silente luna.
La poesia è una matita posta da Dio sulle mani
dei bambini a scrivere l’amicizia universale
tra i fratelli finalmente in pace.
Fanne strumento d’amore per te e i tuoi figli.