Magliano de’ Marsi – Tutti i marsicani conoscono la chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta a Rosciolo dei Marsi. Stiamo parlando di uno degli edifici sacri più antichi e preziosi della Marsica e, più in generale, d’Abruzzo.
Santa Maria in Valle Porclaneta ha origini lontane, risalenti probabilmente al periodo longobardo o anche precedenti. La sua posizione geografica, immersa nella valle e circondata dalle montagne, ha contribuito a farla diventare un importante punto di riferimento per i monaci che vivevano in quel periodo.
La chiesa, facente parte di un ampio complesso monasteriale, era inclusa tra i possedimenti della chiesa benedettina prepositurale di Santa Maria in Luco. Si trovava nelle vicinanze dell’antico incastellamento di Rosciolo.
La fotografia d’epoca che vi mostriamo è molto speciale e fa parte dell’archivio fotografico del Ministero della Pubblica Istruzione. Non è noto il nome del fotografo che realizzò lo scatto ma è molto probabile che l’immagine risalga alla fine dell’Ottocento.
In realtà non è una vera e propria fotografia, ma si tratta di un “aristotipo“, secondo il “Glossario di terminologia fotografica” a cura di Laura Corti e Fiorella Gioffredi Superbi si tratta del “procedimento inventato da Liesegang intorno al 1886 che comprende i positivi al collodio ad annerimento diretto e i positivi alla gelatina ad annerimento diretto (carta al citrato). La carta aristotipica era del tipo ad immagine evidente cioè stampabile a vista per azione diretta della luce solare che, grazie al cloruro d’oro, acquistava tonalità brune intense e doveva poi essere immersa in un bagno di fissaggio per attribuire colorazioni particolari alla copia stampata. Le carte aristotipiche ebbero una notevole diffusione, sostituendo quasi completamente quelle albuminate, ma intorno al 1920 caddero a loro volta in disuso“.
Nell’immagine storica della chiesa di Santa Maria in Valle Porclaneta si notano alcuni dettagli strutturali che oggi non esistono più. Sul lato sinistro, ad esempio, qui è ancora possibile notare la presenza di un alto muro di pietra che, probabilmente, faceva parte del complesso monastico in cui la chiesa stessa era inclusa.
Sull’antica facciata, inoltre, si nota un piccolo campanile a vela che, attualmente, non c’è più. Anche l’area di fronte all’edificio è molto diversa da come è adesso. Notiamo una superficie meno aperta e meno pianeggiante. Di fronte alla chiesa, rivolti verso il fotografo, ci sono alcuni uomini che, forse, sono giunti nei pressi della chiesa con il supporto di alcuni somari.