Abruzzo – L’orso è una specie particolarmente protetta da norme nazionali e internazionali e popola in particolare due zone del nostro Paese: il Trentino Alto-Adige e l’Abruzzo. Due zone che hanno un approccio totalmente opposto nei confronti di questo animale, così prezioso per l’ambiente.
Da una parte c’è il Trentino che ha deciso ormai da tempo di imbarcarsi in una vera e propria guerra contro gli orsi, emanando – per mano del Presidente Fugatti – ordinanze su ordinanze per ucciderli e che si appresta anche a legiferare in tal senso. Dall’altra abbiamo l’Abruzzo, che da sempre valorizza e tutela questi splendidi animali.
Nello specifico, il PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) ha dato il via a un importante progetto per rendere i territori a misura di orso. LNDC Animal Protection ha contattato telefonicamente il Direttore del Parco, il dott. Sammarone, che ha spiegato come viene condotta questa importante iniziativa.
L’obiettivo è quello di recuperare, nelle zone ormai abbandonate dalle attività umane, gli alberi da frutto e aumentarne la produttività in modo che gli orsi – e altri animali selvatici – possano usufruirne in maniera totalmente libera e naturale, senza alcuna interazione diretta con l’umano. Un intervento che, nelle parole del PNALM, “si confida possa aiutare a limitare gli ingressi del plantigrado nei centri abitati e ridurre il conflitto uomo-orso”, in maniera naturale e spontanea.
Allo stesso tempo, nella costante attività di monitoraggio della popolazione di questi animali, il PNALM ha constatato un costante aumento nel numero di orsi presenti e ha annunciato che il Parco raggiungerà probabilmente in brevissimo tempo la capacità massima che può essere ospitata nell’area. Questo però non è stato visto come un dato negativo, al contrario.
Secondo gli esperti, infatti, questo significa che l’areale della popolazione si andrà ad espandere in maniera spontanea anche al di fuori del Parco dato che questi animali si allontanano in maniera naturale dalle loro zone di nascita per evitare accoppiamenti tra consanguinei.
“Ancora una volta, l’Abruzzo e il PNALM si dimostrano anni luce più civili e attenti al benessere della fauna selvatica e degli orsi del Trentino, dove invece sono visti soltanto come un problema da risolvere con l’uccisione. Mentre l’anno scorso in Abruzzo si piangeva per la morte di Juan Carrito e di Amarena, nella Provincia Autonoma di Trento venivano uccisi o trovati morti almeno 7 orsi nell’indifferenza generale. Il Trentino deve imparare molto dall’Abruzzo in tema di rispetto per gli animali selvatici“, dichiara Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
Fonte: LNDC Animal Protection