“Uomini e orsi possono e devono convivere”: nel Calendario Storico dei Carabinieri 2023, aprile è dedicato all’orso bruno marsicano

Con un richiamo a Villavallelonga, Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi

Abruzzo – Il Calendario Storico dei Carabinieri 2023 è stato presentato pochi giorni fa dal Comandante Generale, Gen. C.A. Teo Luzi. L’edizione preparata per il nuovo anno è interamente dedicata alla tutela dell’ambiente. Protagonista del Calendario Storico è la Natura; in un contesto in cui l’ambiente è la risorsa più preziosa da salvaguardare, l’edizione 2023 è stata interamente dedicata alla tutela ambientale, da sempre tra le priorità assolute dell’Arma.

Per la prima volta nella storia del Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri, l’edizione 2023 evolve in un progetto artistico integrato che comprende un sito web dedicato (www.calendario.carabinieri.it) che consente di fruire online i contenuti in maniera interattiva. A completare il progetto, la copertina del Calendario diventa un NFT, una contemporanea opera di cryptoarte estrapolata dal Calendario fisico e resa digitale, animata, certificata. L’NFT trasforma la copertina in un’opera hi-tech disponibile in 10 esemplari autenticati, che saranno poi venduti in coppia con una stampa speciale della copertina in edizione limitata. Le opere saranno acquistabili tramite Charity Stars (www.charitystars.com), piattaforma che si occupa di aste digitali ed il ricavato delle vendite sarà devoluto alla struttura complessa di pediatria oncologica dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

Diverse le “storieraccontate all’interno del Calendario Storico dei Carabinieri: da “Mai più Terra dei Fuochi” a “Una costituzione nuova“, da “Diritto a un cibo sano” a “Respingere l’aggressione dei laghi“. Il mese di Aprile è intitolato “La via degli orsi” e propone un’opera grafica che richiama il volto stilizzato di un orso. La storia narrata fa intendere che si parla dell’orso bruno marsicano e richiama le località marsicane di Villavallelonga, Gioia dei Marsi e Lecce nei Marsi:

È una sera d’autunno e da un prugneto fuori Villavallelonga (L’Aquila) provengono strani rumori che allertano la popolazione. Siamo appena fuori dal Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise, che festeggia i suoi primi cento anni e che nasce soprattutto per tutelare l’orso e il camoscio, due specie cacciate in passato fino quasi all’estinzione. La presenza di orsi in paese non è infrequente durante la preparazione al letargo, e nessuno li teme. Ma i rumori si accrescono e i Carabinieri dei Comandi Stazione di Gioia dei Marsi e di Lecce nei Marsi accorrono e, intuendo la sagoma di un orso che si allontana, irrompono nel boschetto, dove trovano due orsacchiotti intenti a farsi una scorpacciata di prugne, un attimo prima di essere richiamati dal ruglio della madre. Paesi come Villavallelonga sono da sempre frequentati da questi animali.

Per evitare però che il contatto con l’uomo possa essere pericoloso per l’incolumità delle persone e degli orsi, i Carabinieri intervengono ad ogni avvistamento. Spesso di notte, come quando i militari hanno ritrovato una giovane femmina intrappolata in una stalla all’interno di una gabbia. L’orsa, subito chiamata simpaticamente Gabbietta, si lamentava e tentava di mordere le sbarre per liberarsi: così venne anestetizzata, delicatamente estratta dalla gabbia, curata e controllata.

Applicatole un radiocollare, l’orsa venne adagiata su di un bel prato con il muso rivolto verso il bosco e, svegliandosi, iniziò lentamente a riprendersi. Ripresasi, si girò verso i presenti e, con lo sguardo fisso e rivolto verso gli umani, iniziò ad indietreggiare: ogni suo passo felpato all’indietro echeggiava come un grazie. Uomini e orsi possono e devono convivere, come hanno quasi sempre fatto: non è un caso che li abbiamo mitizzati e che in cielo abbiamo almeno due Orse, una Maggiore e una Minore, che ci hanno guidati per secoli“.

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