Cerchio – Un 31enne residente a Cerchio dovrà comparire, il 12 febbraio 2025, davanti al giudice del tribunale di Avezzano, Marianna Minotti, per rispondere del reato di atti persecutori in danno del suo ex datore di lavoro. I fatti risalgono ad un periodo che va da giugno 2023 a febbraio 2024. L’imputato, dipendente di una società che si occupa di noleggio auto, era stato licenziato perché durante l’orario di lavoro aveva commesso un furto, nel comune di Castelvecchio Subequo, con il furgone aziendale.
A partire dal licenziamento, sono iniziati gli atti persecutori nei confronti del suo ex datore di lavoro. Con cadenza quotidiana, il 31enne, transitando con la sua auto davanti all’azienda in cui aveva lavorato, rivolgeva alla persona offesa gesti di chiaro significato minatorio. In particolare, si passava un dito sotto al collo, a rappresentare l’intenzione di sgozzare la persona offesa, e poneva le mani in modo da rappresentare una croce o mimava una pistola. In una occasione, gli urlava: “Ti devo ammazzare, ti sparo in bocca e ti apro la testa, i proiettili sono pronti per te, farai una brutta fine”.
E poi ancora: “Tanto sei un morto che cammina, prima o poi ti spacco la testa, quel licenziamento che mi hai fatto lo pagherai con la morte, ti faccio saltare in aria, ho già comprato il tritolo”. A maggio 2024 è stata disposta l’ordinanza applicativa della misura cautelare del divieto di avvicinamento al suo ex datore di lavoro.
Nei giorni scorsi, si è svolta udienza davanti al Gup, Daria Lombardi, nel corso della quale l’avvocato Domenico Quadrato, in nome e per conto della persona offesa, si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento di 50mila euro per tutti gli episodi reiterati da parte dell’ imputato. Lo stesso è stato rinviato a giudizio e dovrà comparire il prossimo 12 febbraio davanti al giudice Minotti.