Voci dalla pandemia. Anna e Giulio: “Un inferno. Grazie a medici, infermieri, oss, vi portiamo nel cuore”

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Avezzano – Cinquantanove anni di matrimonio, una vita insieme, a tirare su “le ragazze”, tre, e poi i nipoti e i pronipoti, nella casetta all’Incile sempre piena di voci, animazione, vita. Con loro due, Annamaria Antenucci e Giulio Viscogliosi, a dispetto di qualche acciacco dell’età, a fare sempre da faro a tutta la “banda”, grandi e piccoli, a condividere con loro le piccole gioie e ad alleviare e spartirsi, col sorriso tenace delle madri e dei padri, i grandi dolori.

Una vita quotidiana spezzata all’improvviso dal Covid: giorni di angoscia, in cui la vita sembra diventare un buco nero senza più orizzonte, l’isolamento, i primi sintomi che diventano via via più gravi, il ricovero di Annamaria, all’ospedale di Avezzano, e Giulio che resta solo nella casa vuota, poi il ricovero anche per lui, nell’ospedale di Tagliacozzo.

Vite appese a un filo, a un respiratore, a una probabilità, e giorni duri in cui tutto sembrava precipitare.
Un passo dopo l’altro, un mese dopo, insieme, sono tornati a casa, “Alla vita normale, che se solo si capisse quanto è straordinaria, quanto meno tempo si perderebbe in sciocchezze!…”, ha ripetuto Anna, che è così che la chiamano i familiari. In tempo per festeggiare, oggi, gli 82 anni di Giulio, con cui vuole ringraziare quelli che li hanno curati “non solo fisicamente, ma ci sono stati vicini con delicatezza, attenzione, con tanta sollecitudine, in tanti momenti di sconforto in cui non ci hanno lasciati soli. Sentiamo qualche volta fare brutte critiche ai medici, al personale dell’ospedale, e non è giusto, perché sono straordinari, e in mezzo a un’emergenza simile continuano a fare il loro lavoro con coscienza e umanità, trovandosi spesso a fare i salti mortali anche in momenti di grande difficoltà”.

Una gratitudine che Anna e Giulio vogliono far arrivare a tutti i medici, in particolare alla dottoressa Miriam Manfreda, e agli staff dei due reparti Covid, di Avezzano e Tagliacozzo, che, come hanno voluto sottolineare, “Ci hanno assistiti con umanità e amore, e soprattutto nel momento di dolore più forte, hanno avuto cura di noi come se fossimo i loro genitori. Grazie a tutti, vi porteremo sempre nel cuore”.

Un ringraziamento che inviano dalla loro casa finalmente riaccesa di vita e piena di palloncini e fiori che figli, nipoti e generi hanno preparato per dare loro il benvenuto. Pronti, insieme, all’ultima salita: attendere il ritorno della figlia minore, che lotta ancora nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale dell’Aquila.
Ad Anna e Giulio tanti auguri dalla Redazione di TerreMarsicane. (S.M)

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